Che grande fragilità di genitori e figli!

Uno sguardo sull'inizio per le amiche maestre, professoresse e per gli amici professori: se il bel tempo si vede dal mattino...

Cronaca dalla primaria: famiglie in grave difficoltà, mamme e babbi giovani alla prova del nove in periodo (che ormai dura da anni) di crisi economica che è divenuta esistenziale: chi ha un figlio si arrabatta, chi ha più di un figlio non ce la fa, non dico a seguire, ma proprio a pensare per quattro, cinque, a volte sei persone componenti il nucleo familiare.
Noi da anni abbiamo azzerato compiti di casa, quantità di materiale di cancelleria, richieste anche minime di portare da casa qualsiasi cosa, perché proprio ci siamo accorte che non riescono a tener dietro a nulla (le dimenticanze non si contano), a burocrazia, documenti, cedole librarie e altro. Perdono tutto. Una mamma mi ha proprio detto, avendo lei perso la ricevuta del bonifico dell'assicurazione: "io non posso star dietro a tre figli, divento matta, lavoro tutto il giorno, non riesco a pensare anche a voi (alludeva alla scuola che aveva chiesto la ricevuta), ma questo è un piccolissimo esempio del malessere esistenziale delle giovani famiglie senza nonni e senza baby sitter.
Ciò che preoccupa è però il loro non riuscire a occuparsi neppure della salute dei piccoli. Infatti se, per fare un esempio, si segnala ( a volte per mesi) un disturbo della vista o una reiterata mancanza di appetito alla mensa, vanno nel panico, si agitano, senza però provvedere...queste sono le cose che dovrebbero preoccupare un'intera società che volesse proiettarsi in un futuro diverso.
La situazione dell'inizio del percorso scolastico ricadrà a cascata sugli anni a venire e non vorremmo che ci venissero rinfacciate la dispersione e gli abbandoni...Già alla scuola dell'infanzia, le colleghe ci riferiscono di situazioni analoghe alle nostre, di mamme super ansiose e papà assenti, a volte violenti verso le compagne o mogli, di adulti da trattare con le pinze, permalosissimi e pronti all'autodifesa più che a una serena collaborazione: come potrebbe essere diversamente, dico io, in un mondo che chiede competenze e traguardi essenziali per poter accedere al riconoscimento sociale...queste famiglie sono prese a tenaglia fra il desiderio di una vita magnifica per i figli e il senso di colpa accumulato per la condizione di sentirsi inadeguate, sempre...
Questi figli e figlie "nostri" sono proprio da sostenere, da accompagnare mano nella mano anche se sovente paiono stizzirsi e allontanarsi per un nonnulla: quel nonnulla ormai può affossarli. Che grande fragilità di genitori e figli. Ma, in alto, a chi interessa la realtà della situazione? Noi vorremmo che i cosiddetti esperti dessero un taglio alle fantasiose circolari e direttive e si occupassero con onestà di sollecitare politicamente un'inversione di tendenza a tutto ciò che disturba ulteriormente: Invalsi, Bes, Indicazioni, norme sulla sicurezza e sulla circolazione del denaro a scuola, voti...Vorremmo almeno una sponda di serenità e utile pietoso silenzio sul lavoro da certosini di tanti insegnanti...
di Elettra Wave