A te bambino

A te bambina
Che confondi l’amore coi calci
La dolcezza coi pugni
E succhiando forte un dito
Cancelli la tristezza
E rinunci a capire
Ai tuoi occhi bambini
La cui dolcezza contrasta
Con l’apparenza da “duro”
Ai tuoi occhi di rabbia e d’invidia,
Ai tuoi occhi di bimbo
Disposto a tutto
Per una carezza
A te bambino
Al tuo urlo “animale”
Al tuo cuoricino che batte forte
Mentre tra le braccia serro la tua rabbia
Fino a vedere sparire le pieghe dal tuo viso
Fino a che ricominciano a splendere
I tuoi spauriti occhi a mandorla.

Il mio pensiero va a te
Che, mentre parlo,
sorridi
e leggi le espressioni del mio volto
per spiegare parole straniere vuote
di significato

e mi chiedi “Maestra a che serve
la scuola?”
e io vorrei risponderti – a vivere –
bambina,
a raggiungere la libertà, a tutto
ma
guardandomi intorno,
fissando le mura che rinchiudono
la tua curiosità in un’aula grigia
le parole mi muoiono in gola
e mi esce in un soffio
“Al sistema, bambina, ai grandi,
a niente.”